Autovelox --- clicca per leggere
Diritto,Sentenze e Atti
5/25/20254 min read


In Italia, l'uso degli autovelox per il rilevamento delle infrazioni ai limiti di velocità è regolato da normative precise. Negli ultimi anni, diverse sentenze della Corte di Cassazione hanno chiarito aspetti fondamentali riguardo alla legittimità delle sanzioni elevate mediante questi dispositivi.
⚖️ Requisiti di validità delle multe da autovelox
Omologazione obbligatoria
La Corte di Cassazione ha stabilito che le sanzioni per eccesso di velocità rilevate con autovelox non omologati sono nulle. L'omologazione è distinta dall'approvazione e rappresenta un requisito essenziale per la validità della multa. In particolare, l'ordinanza n. 10505/2024 ha sottolineato che l'omologazione è una "conditio sine qua non" per la legittimità delle sanzioni .Segnalazione e visibilità
La normativa italiana prevede che tutte le postazioni di controllo della velocità, comprese quelle mobili, devono essere preventivamente segnalate e ben visibili. La mancanza di adeguata segnalazione può rendere la sanzione illegittima .Taratura periodica
Le apparecchiature di rilevamento della velocità devono essere sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e taratura. La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 113/2015, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 45, comma 6, del Codice della Strada nella parte in cui non prevede tali verifiche per tutte le apparecchiature .
🧾 Implicazioni pratiche
Per i conducenti: Se si riceve una multa per eccesso di velocità, è consigliabile verificare:
Se l'autovelox utilizzato era omologato.
Se la postazione era adeguatamente segnalata e visibile.
Se l'apparecchiatura era stata sottoposta a taratura periodica.
Per le amministrazioni: È fondamentale assicurarsi che gli autovelox utilizzati siano conformi a tutti i requisiti normativi per evitare l'annullamento delle sanzioni elevate.
📚 Riferimenti normativi e giurisprudenziali
Art. 142, comma 6, del Codice della Strada.
Ordinanza della Corte di Cassazione n. 10505/2024.
Sentenza della Corte Costituzionale n. 113/2015.
Normativa sulla segnalazione delle postazioni di controllo della velocità .
Ordinanza n. 10505/2024 della Corte di Cassazione ha stabilito un principio fondamentale in materia di sanzioni per eccesso di velocità: le multe elevate mediante autovelox privi di omologazione sono nulle, anche se tali dispositivi sono stati approvati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
⚖️ Distinzione tra approvazione e omologazione
La Corte ha chiarito che l'approvazione e l'omologazione sono due procedimenti distinti:
Approvazione: è un procedimento amministrativo che autorizza l'immissione sul mercato di un dispositivo.
Omologazione: è un processo tecnico che verifica la conformità del dispositivo a specifiche normative e ne certifica l'idoneità all'uso per rilevazioni ufficiali.
Pertanto, un autovelox deve essere debitamente omologato per poter essere utilizzato legalmente nella rilevazione delle infrazioni ai limiti di velocità.
📌 Implicazioni pratiche
Questa ordinanza ha importanti conseguenze:
Per i conducenti: è possibile contestare le multe per eccesso di velocità se l'autovelox utilizzato non è stato omologato, anche se approvato.
Per le amministrazioni: è necessario verificare che tutti gli autovelox in uso siano omologati, altrimenti le sanzioni elevate potrebbero essere annullate.
📚 Riferimenti normativi
Art. 142, comma 6 del Codice della Strada: prevede che le apparecchiature per la rilevazione della velocità devono essere "debitamente omologate".
In conclusione, l'Ordinanza n. 10505/2024 della Corte di Cassazione sottolinea l'importanza dell'omologazione degli autovelox per la legittimità delle sanzioni per eccesso di velocità.
Sentenza della Corte Costituzionale n. 113/2015, che rappresenta un punto cardine in materia di autovelox e taratura.
⚖️ Contesto e principio affermato
La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 113/2015, si è pronunciata sull’art. 45, comma 6, del Codice della Strada, che in origine prevedeva l’obbligo di verifiche periodiche e taratura solo per le apparecchiature utilizzate in via esclusiva dalla Polizia Stradale e non anche per quelle in dotazione ad altri organi accertatori.
➡️ La Corte ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di tale norma, nella parte in cui non prevede l’obbligo di taratura periodica per tutte le apparecchiature utilizzate per l’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità.
📌 Principi affermati
✅ Parità di trattamento: Non è ammissibile una distinzione tra apparecchiature della Polizia Stradale e di altri enti, perché tutte servono allo stesso scopo: rilevare infrazioni e tutelare la sicurezza stradale.
✅ Affidabilità tecnica: La taratura periodica delle apparecchiature è indispensabile per garantire la precisione e la legittimità dei rilievi, tutelando i diritti di difesa dei cittadini.
🧾 Implicazioni pratiche
🔹 Per i cittadini: In caso di multa per eccesso di velocità, il conducente può contestare la legittimità della rilevazione chiedendo di dimostrare la regolare taratura dell’apparecchiatura usata.
🔹 Per le amministrazioni: Devono assicurarsi che tutte le apparecchiature utilizzate per la rilevazione della velocità siano sottoposte a controlli e tarature periodiche, documentandone la regolarità.
📚 Importanza e attualità
La sentenza ha sancito un principio di legalità e garanzia a favore degli utenti della strada, imponendo un controllo tecnico uniforme su tutti i dispositivi.
Ha costituito la base per numerose pronunce successive della Cassazione e dei tribunali di merito, consolidando l’obbligo di taratura come requisito imprescindibile.
Modello di ricorso per multa autovelox:
📄 RICORSO AL PREFETTO / GIUDICE DI PACE
ex art. 203 e ss. Codice della Strada (ricorso al Prefetto)
oppure ex art. 204-bis e ss. Codice della Strada (ricorso al Giudice di Pace)
Il sig./la sig.ra [Nome e Cognome], nato/a a [luogo] il [data], residente in [indirizzo completo], C.F. [codice fiscale],
premesso che:
In data [data], gli è stato notificato il verbale n. [numero verbale], elevato dalla Polizia / Carabinieri / Polizia Municipale di [luogo] per presunta violazione dell’art. 142 C.d.S. (eccesso di velocità rilevato con apparecchiatura autovelox) in data [data infrazione].
La sanzione prevede il pagamento di € [importo], decurtazione punti patente e spese accessorie.
📋 Motivi del ricorso
1️⃣ Mancata omologazione dell’autovelox
L’apparecchiatura utilizzata non risulta omologata, in violazione dell’art. 142, comma 6, C.d.S., come chiarito dalla Corte di Cassazione (Ordinanza n. 10505/2024).
2️⃣ Mancata taratura periodica
Non risulta prodotta la certificazione di taratura e regolare funzionamento dell’autovelox alla data della rilevazione, in violazione della Sentenza Corte Costituzionale n. 113/2015.
3️⃣ Inadeguata segnalazione
La postazione non era adeguatamente segnalata, come previsto dall’art. 142, comma 6-bis, C.d.S.
4️⃣ Eventuali ulteriori motivi
[Eventuale contestazione di errori formali nel verbale, erronea identificazione del veicolo, etc.]
📜 Conclusioni
Chiede
In via principale: l’annullamento del verbale e della sanzione amministrativa.
In subordine: la riduzione della sanzione e la restituzione di eventuali somme già versate.
Con vittoria di spese.
📎 Documenti allegati
✅ Copia del verbale notificato
✅ Copia di eventuali certificazioni tecniche o documenti a sostegno
✅ Documento di identità del ricorrente
📍 Luogo e data
Firma del ricorrente