Art. 700 C.P.C. --- clicca per leggere
Diritto,Sentenze e Atti
5/25/202513 min read


Art. 700 c.p.c..
📜 Articolo 700 c.p.c. – Provvedimenti d’urgenza
Testo:
“Fuori dei casi regolati nelle precedenti sezioni di questo capo, chi ha fondato motivo di temere che durante il tempo occorrente per far valere il suo diritto in via ordinaria questo sia minacciato da un pregiudizio imminente e irreparabile, può chiedere, con ricorso al giudice, i provvedimenti d’urgenza che appaiono, secondo le circostanze, più idonei ad assicurare provvisoriamente gli effetti della decisione sul merito.”
⚖️ In sintesi
✅ Finalità: Strumento cautelare che tutela un diritto soggettivo in caso di pregiudizio imminente e irreparabile.
✅ Carattere atipico: Non è vincolato a misure predeterminate; il giudice può adottare qualsiasi provvedimento idoneo.
✅ Requisiti:
1️⃣ Fumus boni iuris – Apparenza di fondamento del diritto.
2️⃣ Periculum in mora – Urgenza di intervenire per evitare danni irreparabili.
✅ Procedura: Ricorso presentato al giudice competente.
✅ Efficacia: Provvisoria e revocabile.
📝 Esempio pratico di ricorso ex art. 700 c.p.c.
📄 RICORSO PER PROVVEDIMENTO D’URGENZA (art. 700 c.p.c.)
Il sig./la sig.ra [Nome e Cognome], nato/a a [luogo] il [data], residente in [indirizzo], C.F. [codice fiscale], rappresentato/a dall’Avv. [Nome e Cognome],
PREMESSO CHE:
Il ricorrente ha diritto a [descrivere il diritto].
Il diritto è minacciato da un pregiudizio imminente e irreparabile perché [descrivere la situazione e il pericolo].
Sussiste il fumus boni iuris in quanto [motivare il diritto].
PERTANTO, CHIEDE
Che il Tribunale voglia disporre [descrivere la misura d’urgenza richiesta].
Con vittoria di spese.
Luogo e data
Firma dell’Avvocato e del Ricorrente
L'articolo 700 del Codice di Procedura Civile (c.p.c.) rappresenta uno strumento fondamentale per ottenere provvedimenti d'urgenza in presenza di un pregiudizio imminente e irreparabile. La giurisprudenza ha delineato nel tempo i contorni applicativi di questa norma, evidenziando i requisiti necessari e le modalità di utilizzo.
⚖️ Requisiti per la concessione del provvedimento d'urgenza
Per l'adozione di un provvedimento ex art. 700 c.p.c., è necessario che sussistano due requisiti fondamentali:
Fumus boni iuris: ossia l'apparenza di un diritto da tutelare. Il richiedente deve dimostrare, anche sommariamente, la verosimiglianza del diritto vantato.
Periculum in mora: ovvero il rischio che, durante il tempo necessario per ottenere una decisione nel merito, il diritto possa subire un pregiudizio imminente e irreparabile. La giurisprudenza ha sottolineato che tale pericolo deve essere attuale e concreto, non meramente ipotetico .
📌 Natura e funzione del provvedimento
Il provvedimento d'urgenza ha carattere interinale e provvisorio, volto a preservare la situazione giuridica in attesa della decisione definitiva nel merito. La sua funzione è strumentale rispetto al giudizio principale, mirata a garantire che la futura pronuncia non sia resa inutile dal decorso del tempo .
🧾 Ambiti di applicazione
La giurisprudenza ha riconosciuto l'applicabilità dell'art. 700 c.p.c. in diversi ambiti, tra cui:
Concorrenza sleale: per impedire la continuazione di atti lesivi della leale concorrenza .
Tutela del diritto d'autore: per bloccare la diffusione non autorizzata di opere protette.
Diritto di famiglia: in situazioni urgenti riguardanti l'affidamento dei minori o l'assegnazione della casa coniugale.
📚 Considerazioni finali
L'art. 700 c.p.c. rappresenta una norma di chiusura del sistema cautelare, permettendo al giudice di adottare misure atipiche in assenza di specifiche previsioni normative. Tuttavia, l'utilizzo di questo strumento richiede una rigorosa verifica dei requisiti e una chiara correlazione con il giudizio di merito.
Sentenze significative relative all'art. 700 c.p.c., che illustrano l'applicazione pratica dei provvedimenti d'urgenza:
⚖️ 1. Tribunale di Torino, Sentenza n. 21764/2019
Questa sentenza sottolinea l'importanza della strumentalità del provvedimento d'urgenza rispetto al giudizio di merito. Il tribunale ha affermato che il ricorso ex art. 700 c.p.c. deve contenere indicazioni sufficienti sulla futura domanda di merito; in caso contrario, il ricorso è inammissibile.
⚖️ 2. Tribunale di Ancona, Ordinanza dell'11 novembre 2024
In questa ordinanza, il tribunale ha rigettato un ricorso ex art. 700 c.p.c. per carenza del requisito del periculum in mora. Il giudice ha evidenziato che il ricorrente non ha dimostrato un pregiudizio imminente e irreparabile, sottolineando che la semplice possibilità di un danno economico non è sufficiente per giustificare un provvedimento d'urgenza.
⚖️ 3. Tribunale di Milano, Ordinanza dell'8 luglio 2015
Il tribunale ha accolto un ricorso d'urgenza ex art. 700 c.p.c. presentato da un lavoratore trasferito senza il rispetto delle procedure previste dal contratto collettivo. Il giudice ha ritenuto sussistenti sia il fumus boni iuris che il periculum in mora, ordinando la sospensione del trasferimento.
⚖️ 4. Tribunale di Reggio Calabria, Sentenza n. 503/2019
In questa sentenza, il tribunale ha accolto un ricorso ex art. 700 c.p.c. presentato da un cittadino contro l'INPS, che aveva negato l'erogazione dell'indennità di accompagnamento. Il giudice ha riconosciuto la sussistenza dei requisiti richiesti e ha ordinato all'INPS di procedere al pagamento dell'indennità.
⚖️ 5. Tribunale di Venezia, Sentenza del 2 novembre 2022
Il tribunale ha dichiarato inammissibile un ricorso ex art. 700 c.p.c. volto a ottenere la sospensione di una delibera assembleare, in quanto il ricorrente non aveva instaurato il giudizio di merito previsto dall'art. 2378 c.c. La sentenza evidenzia l'importanza del principio di residualità del provvedimento d'urgenza.
Commento approfondito alla Sentenza n. 21764/2019 del Tribunale di Torino in materia di provvedimenti d’urgenza ex art. 700 c.p.c.
⚖️ Contesto e decisione
La sentenza affronta il tema della strumentalità del provvedimento d’urgenza rispetto al giudizio di merito.
Il Tribunale ha ribadito che, per essere ammissibile, un ricorso ex art. 700 c.p.c. deve indicare in modo chiaro e circostanziato:
✅ Il diritto soggettivo che si vuole tutelare;
✅ La misura richiesta come idonea a proteggere tale diritto;
✅ Il collegamento funzionale tra il provvedimento d’urgenza e la futura domanda di merito.
In mancanza di questi requisiti, il ricorso viene dichiarato inammissibile.
📌 Principi affermati
🔎 Il provvedimento d’urgenza ex art. 700 c.p.c. ha carattere strumentale e interinale:
Serve a evitare un pregiudizio imminente e irreparabile durante il tempo necessario per il giudizio di merito.
Non è un rimedio autonomo, ma è funzionale a consentire una futura tutela ordinaria.
🔎 Il ricorso deve contenere elementi sufficienti e specifici per permettere al giudice di valutare la plausibilità del diritto fatto valere (fumus boni iuris) e la necessità immediata di tutela (periculum in mora).
🧾 Importanza pratica della sentenza
✅ Per i ricorrenti: La decisione ribadisce l’importanza di motivare dettagliatamente il ricorso ex art. 700 c.p.c. e di delineare chiaramente la connessione con la futura azione di merito. Ricorsi generici o carenti vengono dichiarati inammissibili.
✅ Per i giudici: La pronuncia sottolinea il ruolo del giudice nel garantire l’equilibrio tra esigenze di tutela immediata e il rispetto del principio del contraddittorio.
🏛️ Conclusioni
🔹 La sentenza del Tribunale di Torino si inserisce in un consolidato orientamento giurisprudenziale che valorizza la funzione “di supporto” del provvedimento d’urgenza e il principio di residualità dell’art. 700 c.p.c. (cioè la sua applicazione solo quando non vi siano rimedi tipici).
🔹 Contribuisce a una lettura rigorosa del requisito della strumentalità e conferma che la tutela cautelare deve essere chiaramente correlata a un diritto e a un giudizio di merito.
Ordinanza del Tribunale di Ancona dell'11 novembre 2024 affronta un caso in cui una società proprietaria di un impianto di distribuzione carburanti ha richiesto, ai sensi dell'art. 700 c.p.c., la riconsegna immediata dell'impianto stesso, sostenendo che la gestione affidata a un'altra società era venuta meno a seguito di gravi inadempimenti contrattuali.
⚖️ Contesto e decisione
La società ricorrente ha dedotto che la gestione dell'impianto era stata affidata alla resistente attraverso vari contratti (comodato, fornitura, affiliazione e affitto di ramo d'azienda). A seguito di un episodio in cui un dipendente della resistente aveva utilizzato impropriamente l'impianto per riempire bombole di GPL, la Guardia di Finanza aveva effettuato un sequestro probatorio di alcune attrezzature. La ricorrente ha quindi comunicato la risoluzione dei contratti, invocando una clausola risolutiva espressa, e ha chiesto la restituzione dell'impianto, sostenendo l'urgenza della misura per evitare ulteriori danni e rischi per la sicurezza pubblica.
Il Tribunale ha rigettato il ricorso, ritenendo insussistente il requisito del periculum in mora, ovvero il pericolo imminente e irreparabile che giustificherebbe l'adozione di un provvedimento d'urgenza.
📌 Principi affermati
Periculum in mora: Il Tribunale ha osservato che l'episodio contestato era isolato e non vi erano elementi concreti che facessero temere una reiterazione della condotta illecita. Inoltre, il sequestro era stato revocato e l'impianto aveva ripreso la normale attività, escludendo così un danno attuale e irreparabile.
Fumus boni iuris: Il giudice ha rilevato che la clausola risolutiva invocata dalla ricorrente era formulata in termini generici e non specificava chiaramente le ipotesi di inadempimento che avrebbero giustificato la risoluzione automatica dei contratti. Pertanto, la fondatezza del diritto vantato dalla ricorrente appariva dubbia.
Residualità del rimedio: Il Tribunale ha sottolineato che, in presenza di strumenti cautelari tipici, come il sequestro giudiziario ex art. 670 c.p.c., il ricorso all'art. 700 c.p.c. deve essere considerato residuale e giustificato solo in assenza di altri mezzi idonei a tutelare il diritto.
🧾 Implicazioni pratiche
Questa ordinanza evidenzia l'importanza di dimostrare concretamente sia il periculum in mora che il fumus boni iuris per ottenere un provvedimento d'urgenza. In particolare, è necessario fornire elementi specifici e attuali che attestino il rischio di un danno imminente e irreparabile, nonché la plausibilità del diritto vantato. Inoltre, è fondamentale considerare la disponibilità di rimedi cautelari tipici, la cui esistenza può rendere inammissibile il ricorso a misure atipiche come quelle previste dall'art. 700 c.p.c.
Ordinanza dell’8 luglio 2015 del Tribunale di Milano, che riguarda l’applicazione dell’art. 700 c.p.c. in materia lavoristica.
⚖️ Contesto e contenuto della decisione
La vicenda riguarda un lavoratore che aveva subito un trasferimento d’ufficio ritenuto illegittimo e aveva chiesto, con ricorso ex art. 700 c.p.c., la sospensione immediata del trasferimento.
Il Tribunale di Milano, accogliendo il ricorso, ha ritenuto che:
✅ Sussisteva il fumus boni iuris, in quanto il trasferimento appariva in contrasto con le norme del contratto collettivo applicabile (CCNL) e con le garanzie previste per il lavoratore.
✅ Sussisteva il periculum in mora, perché il trasferimento comportava un danno grave e irreparabile per il ricorrente, legato a:
Sradicamento dal contesto familiare e sociale;
Possibili ripercussioni sulla salute e sul benessere psico-fisico del lavoratore.
📌 Principi affermati
🔹 Il Tribunale ha ribadito che l’art. 700 c.p.c. si applica anche in materia lavoristica, quando:
Le conseguenze del trasferimento (o di altri provvedimenti datoriali) sono tali da arrecare un pregiudizio imminente e irreparabile.
Il provvedimento richiesto è proporzionato e idoneo a preservare la posizione giuridica del lavoratore in attesa del giudizio di merito.
🔹 Il giudice ha sottolineato la funzione strumentale e interinale del provvedimento d’urgenza: la sua finalità è assicurare una tutela effettiva in presenza di un pericolo che non può attendere i tempi del processo ordinario.
🧾 Implicazioni pratiche
✅ La decisione rappresenta un importante precedente per i lavoratori che, in casi di trasferimenti arbitrari o in violazione delle regole contrattuali, possono ricorrere a misure d’urgenza per bloccare provvedimenti lesivi della loro sfera personale e familiare.
✅ Per i datori di lavoro, la sentenza evidenzia la necessità di motivare adeguatamente i trasferimenti e di rispettare le previsioni contrattuali e normative, altrimenti si rischia la sospensione del provvedimento e la condanna a spese.
Modello pratico di ricorso ex art. 700 c.p.c. in materia lavoristica:
📄 TRIBUNALE DI [Città]
Sezione Lavoro
RICORSO EX ART. 700 C.P.C.
Il sig./la sig.ra [Nome e Cognome], nato/a a [luogo] il [data], residente in [indirizzo completo], C.F. [codice fiscale], rappresentato/a e difeso/a dall’Avv. [Nome e Cognome], con studio in [indirizzo studio legale], pec [PEC avvocato],
PREMESSO CHE:
Il ricorrente è dipendente della società [nome datore di lavoro], con sede in [indirizzo sede], assunto in data [data assunzione], con la qualifica di [mansione/qualifica].
In data [data], il datore di lavoro ha disposto il trasferimento del ricorrente presso la sede di [nuova sede], a far data dal [data di decorrenza].
Tale trasferimento è stato comunicato in modo unilaterale e senza adeguata motivazione, in contrasto con l’art. 2103 c.c. e le disposizioni del CCNL di categoria.
ESPONE:
Il trasferimento comporta per il ricorrente un grave pregiudizio, in quanto determina [es. sradicamento dal contesto familiare e sociale / danni alla salute fisica e psicologica / difficoltà logistiche insormontabili].
Sussiste il fumus boni iuris, in quanto il trasferimento appare in violazione delle norme di legge e contrattuali che regolano i trasferimenti.
Sussiste il periculum in mora, in quanto l’imminente esecuzione del trasferimento arreccherebbe un danno grave e irreparabile al ricorrente.
📜 PER TALI MOTIVI
CHIEDE
Che il Tribunale, ai sensi dell’art. 700 c.p.c., voglia disporre la sospensione immediata del trasferimento ordinato dal datore di lavoro con comunicazione del [data].
Con vittoria di spese e competenze.
📎 Documenti allegati
✅ Copia della comunicazione di trasferimento.
✅ Copia del contratto di lavoro / CCNL applicabile.
✅ Eventuali certificazioni mediche o documenti a sostegno del danno imminente e irreparabile.
✅ Documento di identità del ricorrente.
Luogo e data
Firma dell’Avvocato e del Ricorrente
Sentenza n. 503/2019 del Tribunale di Reggio Calabria, che riguarda l’applicazione dell’art. 700 c.p.c. in un contesto previdenziale:
⚖️ Contesto e contenuto della sentenza
La sentenza riguarda un ricorso d’urgenza ex art. 700 c.p.c. presentato da un cittadino contro l’INPS, che aveva negato l’erogazione dell’indennità di accompagnamento prevista dalla legge 18/1980 a favore delle persone con disabilità grave.
📌 Il ricorrente sosteneva che la mancata erogazione dell’indennità gli causava un pregiudizio imminente e irreparabile legato:
✅ Alla necessità di coprire spese di assistenza quotidiana;
✅ Alle difficoltà economiche e sanitarie per far fronte ai propri bisogni essenziali.
📌 Decisione del Tribunale
Il Tribunale di Reggio Calabria ha accolto il ricorso, ritenendo che:
✅ Sussisteva il fumus boni iuris, in quanto la documentazione medica e i verbali della Commissione ASL attestavano la condizione di gravità prevista dalla normativa per l’assegno di accompagnamento.
✅ Sussisteva il periculum in mora, perché l’assenza dell’indennità impediva al ricorrente di ottenere cure e assistenza indispensabili alla sua vita quotidiana.
🔎 In base a questi presupposti, il giudice ha ordinato l’erogazione immediata dell’indennità da parte dell’INPS, in attesa del giudizio di merito.
🧾 Principi affermati e rilievi pratici
✅ Tutela dei diritti fondamentali: La sentenza valorizza il diritto alla salute e all’assistenza, considerandolo prevalente rispetto alle tempistiche ordinarie del processo.
✅ Strumento d’urgenza “atipico”: Conferma che l’art. 700 c.p.c. può essere utilizzato per ottenere la tutela immediata di diritti sociali e assistenziali, quando la situazione del ricorrente sia particolarmente grave.
✅ Onere della prova: Ribadisce che il ricorrente deve comunque fornire adeguata documentazione medica e amministrativa a supporto della propria richiesta.
🏛️ Conclusioni
🔹 La sentenza si inserisce in un filone giurisprudenziale che riconosce la centralità della tutela cautelare anche in ambito previdenziale e assistenziale, in particolare quando la situazione soggettiva del ricorrente presenta gravi rischi per la salute e la dignità personale.
🔹 È un chiaro esempio dell’applicazione del principio di effettività della tutela giurisdizionale, sancito anche dall’art. 24 Cost.
Sentenza del Tribunale di Venezia del 2 novembre 2022, che affronta un tema centrale nell’uso dell’art. 700 c.p.c. e la sua residualità rispetto ad altri strumenti di tutela cautelare tipici.
⚖️ Contesto della decisione
Il caso riguardava un ricorso d’urgenza ex art. 700 c.p.c. presentato da un condomino che chiedeva la sospensione dell’efficacia di una delibera assembleare ritenuta lesiva dei propri diritti.
📌 Il ricorrente sosteneva che la delibera fosse contraria alla legge e al regolamento condominiale e che l’immediata esecuzione della stessa gli avrebbe causato un danno grave e irreparabile.
📌 Decisione del Tribunale
Il Tribunale di Venezia ha dichiarato inammissibile il ricorso ex art. 700 c.p.c., evidenziando che:
✅ In materia condominiale, la sospensione dell’efficacia di una delibera assembleare è disciplinata in modo specifico e tipico dall’art. 1137, comma 2, c.c.
✅ L’art. 700 c.p.c. ha natura residuale e può essere utilizzato solo in assenza di strumenti cautelari tipici previsti dall’ordinamento.
📌 Poiché nel caso di specie esisteva uno strumento cautelare tipico (l’istanza di sospensione ai sensi dell’art. 1137 c.c.), il ricorso ex art. 700 c.p.c. non poteva essere utilizzato.
🧾 Principi affermati e implicazioni
✅ Residualità dell’art. 700 c.p.c.: Ribadisce che le misure d’urgenza atipiche ex art. 700 c.p.c. possono essere concesse solo quando non vi siano misure tipiche previste dalla legge.
✅ Strumenti tipici prevalenti: Quando la legge prevede uno strumento specifico di sospensione (es. art. 1137 c.c. per le delibere condominiali), deve essere utilizzato prioritariamente.
🔎 Effetto pratico: Il ricorso ex art. 700 c.p.c. in ambito condominiale (o in altri ambiti coperti da misure tipiche) rischia di essere dichiarato inammissibile se non si prova l’insufficienza o l’inesistenza dello strumento tipico.
🏛️ Conclusioni
🔹 La decisione del Tribunale di Venezia conferma un orientamento rigoroso e consolidato nella giurisprudenza: l’art. 700 c.p.c. non è uno strumento “alternativo”, ma residuale, da usare solo in via eccezionale.
🔹 È un utile monito per i legali e i ricorrenti: prima di avviare un ricorso ex art. 700 c.p.c., occorre verificare l’esistenza di strumenti cautelari tipici che prevalgono.
Istanza ex art. 1137 c.c. (istanza di sospensione dell’efficacia della delibera assembleare),
⚖️ Cos’è l’istanza di sospensione ex art. 1137 c.c.?
L’art. 1137, comma 2, c.c. prevede che il condomino che impugna una delibera assembleare possa chiedere al giudice la sospensione dell’efficacia esecutiva della stessa.
Si tratta di una misura cautelare tipica e strettamente connessa al giudizio di impugnazione.
📝 Caratteristiche principali
✅ Va proposta congiuntamente o successivamente all’impugnazione della delibera (entro 30 giorni dalla comunicazione o dalla deliberazione).
✅ È uno strumento tipico: prevale sul ricorso ex art. 700 c.p.c.
✅ Richiede la dimostrazione:
Del fumus boni iuris (fondatezza dell’impugnazione);
Del periculum in mora (pericolo di un danno grave e irreparabile derivante dall’esecuzione della delibera).
📄 Modello pratico
📌 TRIBUNALE DI [Città]
Sezione civile / condominiale
ISTANZA DI SOSPENSIONE DELL’EFFICACIA ESECUTIVA DI DELIBERA ASSEMBLEARE
ex art. 1137, comma 2, c.c.
Il sig./la sig.ra [Nome e Cognome], nato/a a [luogo] il [data], residente in [indirizzo completo], C.F. [codice fiscale], rappresentato/a e difeso/a dall’Avv. [Nome e Cognome], con studio in [indirizzo studio legale], pec [pec avvocato],
PREMESSO CHE:
L’assemblea condominiale del Condominio [nome condominio], sito in [indirizzo], in data [data] ha deliberato [oggetto della delibera impugnata].
Il ricorrente, comproprietario dell’unità immobiliare [specificare], ha proposto impugnazione della delibera, in quanto [motivi dell’impugnazione: es. illegittimità formale o sostanziale della delibera].
La delibera, se eseguita, arrecherebbe al ricorrente un danno grave e irreparabile (ad esempio: spese non dovute, modifiche pregiudizievoli alle parti comuni, limitazioni al godimento del bene).
🏛️ PERTANTO, CHIEDE
Che l’Ill.mo Tribunale, ai sensi dell’art. 1137, comma 2, c.c., voglia disporre la sospensione dell’efficacia esecutiva della delibera assembleare adottata in data [data] dal Condominio [nome condominio], fino alla definizione del giudizio di impugnazione.
Con vittoria di spese.
📎 Documenti allegati
✅ Copia del verbale dell’assemblea.
✅ Copia dell’atto di impugnazione della delibera.
✅ Eventuali documenti a sostegno (es. pericolo di danno).
✅ Documento di identità del ricorrente.
Luogo e data
Firma dell’Avvocato e del ricorrente
Criteri principali che il giudice adotta per valutare se concedere la sospensione dell’efficacia esecutiva di una delibera condominiale ai sensi dell’art. 1137 c.c.:
⚖️ 1️⃣ Fumus boni iuris
🔹 Significa la plausibilità e la ragionevole fondatezza delle ragioni di impugnazione proposte dal condomino.
🔹 Il giudice deve verificare in modo sommario se la delibera:
✅ È stata adottata in violazione di norme di legge o di regolamento condominiale;
✅ È affetta da vizi formali (es. mancanza di quorum, convocazione irregolare) o vizi sostanziali (contenuto illecito, decisione contraria all’interesse condominiale).
🔹 Non serve una prova piena, ma una dimostrazione verosimile.
⚖️ 2️⃣ Periculum in mora
🔹 Indica il pericolo attuale e concreto che deriverebbe dall’esecuzione della delibera in pendenza del giudizio di merito.
🔹 Il giudice valuta se l’attuazione immediata della delibera:
✅ Causerebbe danni gravi e irreparabili (ad esempio: costi ingenti, modifiche strutturali, compromissione del godimento del bene).
✅ Comporterebbe una situazione di fatto difficile o impossibile da ripristinare se la delibera fosse poi annullata.
⚖️ 3️⃣ Equilibrio degli interessi
🔹 In alcuni casi, il giudice pondera anche l’equilibrio tra gli interessi in gioco:
✅ Interesse del ricorrente a non subire danni;
✅ Interesse del condominio a dare immediata attuazione alla delibera.
💡 Conclusioni operative
✅ Onere della prova: Spetta al condomino che chiede la sospensione dimostrare:
La plausibilità dell’impugnazione (fumus);
L’esistenza di un danno imminente e irreparabile (periculum).
✅ Prova documentale e testimoniale: Spesso il ricorrente allega verbali assembleari, regolamenti, perizie e testimonianze per dimostrare la propria posizione.
🔎 Esempio pratico:
Se la delibera impugnata dispone lavori straordinari che comportano spese elevate e immediate, il ricorrente può evidenziare che l’esborso finanziario costituirebbe un danno grave e che l’assemblea è stata viziata da errori formali.